Isole Tremiti

Foggia

Descrizione

Le Isole Tremiti, note anche come Diomedee, sono un'arcipelago del Mar Adriatico poste a nord del promontorio del Gargano.
Le Isole che lo compongono sono sei: l'isola di San Nicola (la più abitata e la più ricca di monumenti), l'isola di San Domino (la più grande, caratterizzata dall'unica spiaggia sabbiosa di tutto l'arcipelago), l'isola di Capraia (completamente disabitata), l'isola di Pianosa (dai costoni rocciosi ed anch'essa disabitata), il Cretaggio e la Vecchia, due scogli rocciosi.
Abitata sin dal IV secolo a.C., per molto tempo le Isole Tremiti sono state utilizzate come terre di confino. 
Secondo la leggenda, l'arcipelago nacque quando Diomede, di ritorno da Troia, gettò in mare tre massi che aveva portato con sè, che riemersero dando vita alle isole di San Domino, San Nicola e Capraia. 
Al Cretaccio è legata la leggenda che vuole che su di esso si aggiri di notte urlando, soprattutto durante le bufere, un uomo che regge tra le mani la sua testa. Sarebbe il fantasma di un detenuto evaso dalla colonia penale presente un tempo nell'arcipelago, che una volta ricatturato, fu decapitato proprio su quest'isolotto. 
Un'altra leggenda, infine, racconta che sullo scoglio la Vecchia, prima di ogni temporale, vi compare un'anziana strega, che ne ha dato il nome, intenta a filare e che ne fu proprietaria in tempo passato.

Cosa Vedere

Il monumento più importante delle Isole Tremiti è l'Abbazia di Santa Maria a Mare, protagonista della maggior parte delle vicende storiche che hanno riguardato l'arcipelago, situata sull'Isola di San Nicola. Secondo la leggenda, un eremita la elesse luogo di romitaggio nei primi secoli del Cristianesimo. La santità dell'uomo fu premiata con una visione della Vergine Maria, che, dopo aver rassenerato l'uomo atterrito dall'evento, gli ordinò di costruire un maestoso tempio in suo onore. L'eremita, dedito più alla contemplazione che all'operare, rimase titubante davanti all'incarico pensando alla sua povertà e a quella delle isole che lo ospitavano. Allora la Madonna gli indicò un luogo dove scavare per procurarsi i tesori necessari al compimento dell'opera affidatagli. L'uomo cominciò a scavare e trovò un'iscrizione sepolcrale, dietro la quale si celavano incredibili ricchezze, degne di un re. Secondo la leggenda questo sepolcro non era che il luogo di sepoltura di Diomede. L'eremita allora prelevò dal tesoro il necessario alla costruzione di un sontuoso e magnifico edificio, obbedendo così alla volontà mariana.
Di particolare suggestione è la costa sabbiosa dell'Isola di San Domino, l'unica dell'arcipelago, nota come Cala Arena, che costeggia un mare limpido e cristallino.

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