Pietramontecorvino

Foggia

Descrizione

Pietramontecorvino è la pietra (cioè la roccia, la rupe) di Montecorvino, un borgo risalente ai Bizantini, sviluppatosi con i Normanni e decaduto e abbandonato nel XV sec. Nelle grotte scavate nella roccia, chiamata “Preta” in dialetto, secondo la tradizione avrebbero trovato riparo i profughi di Montecorvino, soprattutto pastori con i loro greggi. 
Per le sue bellezze, i panorami e la sua storia Pietra Montecorvino è stato giudicato "Uno dei Borghi più belli d'Italia".
Nel 1195 Pietra, nota allora come Castel di Pietra o Pietra di Monte Corvino, era feudo ei normanni Guglielmo e Ruggero de Parisio. 
Nel 1433 la piccola diocesi di Montecorvino venne soppressa e nel 1441 l'abitato venne saccheggiato e dagli aragonesi, impegnati nella guerra contro gli angioini per la successione al trono di Napoli. 
Il 5 dicembre 1456 un violentissimo terremoto completò la distruzione di Montecorvino, che alcuni anni dopo risultava completamente disabitata.
Nel 1580 ebbe inizio la dominazione feudale di Pietra (la Preta) ad opera dei duchi di Montalto di Tocco, che detennero il feudo sino all'eversione della feudalità, nel 1806. Nel 1862 la denominazione ufficiale del paese fu stabilita in Pietramontecorvino.

Cosa vedere

Il centro storico di Pietramontecorvino - detto Terravecchia - mantiene in buona parte le peculiarità architettoniche dell'originario tessuto urbanistico medievale, con le abitazioni in tufo, che sono in parte ricavate scavando direttamente la roccia tufacea.
L'abitato, di forma circolare, era un tempo cinto da opere di fortificazione lungo le quali si aprivano le tre porte, dette Porta di Santa Caterina, Portella e Port'Alta, che conserva oggi un pregevole arco ogivale. La Torre Normanna, alta circa 30 metri, svetta non lontana da palazzo ducale, mentre poco lontana si trova l'ultima casa-torre superstite.
Chiesa di Santa Maria Assunta
Attestata dal 1328, la chiesa matrice di Pietramontecorvino fu probabilmente costruita alla fine del XII secolo. Nel XVIII secolo importanti lavori di ristrutturazione ne capovolsero l'orientamento originario, che prevedeva l'altare rivolto ad oriente. La scalinata esterna, il loggiato e il portale sono settecenteschi, mentre risalgono al nucleo originale dell'edificio il portale laterale, con triplice arco ogivale e bassorilievo dell'Agnus Dei, e il primitivo presbiterio gotico (oggi presso l'ingresso principale). L'interno conserva anche una cappella di gusto rinascimentale e il cenotafio della famiglia Tinto (1567). L'altare maggiore è barocco.
La quadrangolare torre campanaria, di tipico assetto medievale, è sormontata da una cupola maiolicata sui toni del verde e del giallo.
Palazzo Ducale
La presenza di uno stemma angioino e alcune bifore riccamente ornate attestano l'origine duecentesca del complesso che prende il nome di Palazzo Ducale, un edificio di tre piani la cui ala nobile, quella meridionale, presenta un ingresso sormontato da un mascherone che conduce nel salone di rappresentanza. sulla volta di questo compare un affresco con lo stemma dei duchi Montalto di Tocco e il motto "Duriora decoxi ("Ho frantumato cose più dure").

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